Formazione in Psicosintesi Terapeutica

La formazione in Psicosintesi Terapeutica ha le sue caratteristiche peculiari.
Un po’ di storia e biografia
La formazione in Psicosintesi Teraepeutica ha origine nei primi del ‘900 a opera di Roberto Assagioli (1888-1974), medico e psichiatra.
A soli quindici anni Assagioli cominciò a pubblicare scritti: del 1903 sono due articoli apparsi sul “Giornale di Venezia”.
Dal 1906 al 1908 fu bibliotecario della Sezione Psicologica, inserita nell’insegnamento di Filosofia Teoretica dell’Università di Firenze.
Una mente dotata
Negli stessi anni collaborò con Papini, con cui strinse amicizia, alla redazione della rivista “Leonardo”.
Fu in relazione con T. Flournoy, con E. Claparede – che pubblicò suoi articoli sulla rivista “Archives de Psychologie” – e con Prezzolini.
Nel 1907 Assagioli presentò alcuni di quelli che saranno aspetti fondamentali della sua psicosintesi.
Due anni dopo pubblicò un articolo intitolato “Per una moderna psicagogia”.
L’incontro con Jung
Sempre in quegli anni frequentò l’Ospedale Psichiatrico Burgholzli, nel quale avvenne l’incontro con Carl Gustav Jung, con il quale divenne amico per la vita.
L’esigenza di creare in Italia un nucleo per le ricerche in campo psicologico lo portò a fondare la rivista “Psiche” e, nel 1913, a Firenze, il “Circolo di Studi Psicologici”.
Nel 1926, a Roma dove si era trasferito, fondò l’“Istituto di cultura psichica”.
Nel 1933 l’istituto prese il nome attuale di Istituto di Psicosintesi, eretto in Ente Morale dello Stato nel 1965.
L’anno prima di morire egli acconsentì alla costituzione di una scuola per la preparazione di psicoterapeuti.
Il 23 agosto 1974 morì a Capolona d’Arezzo.
La formazione in Psicosintesi Terapeutica
Per volontà dello stesso Assagioli la Psicosintesi viene praticata ed insegnata all’Istituto di Psicosintesi (per tutti).
Presso la S.I.P.T. (Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica) è possibile ottenere la specializzazione in psicoterapia psicosintetica (solo per medici e psicologi).
Nella formazione in Psicosintesi Terapeutica viene data molta importanza alla crescita personale del terapeuta.
La scelta professionale
Come per ogni altra professione, la scelta lavorativa getta le sue radici nei bisogni più profondi della persona.
E nel caso specifico dello psicologo la scelta professionale ha spesso origine nella necessità di elaborare vissuti personali irrisolti.
Questo aspetto è molto importante nella formazione in Psicosintesi Terapeutica.
L’inconscio: un cliente difficile
Assagioli: “l’inconscio condiziona le relazioni affettive, le relazioni educative, il nostro rapporto col corpo e la scelta professionale”.
Pertanto la formazione del terapeuta deve includere la consapevolezza profonda delle ferite che caratterizzano la sua vita personale.
Conosci, possiedi e trasforma te stesso
E’ infatti necessario che il terapeuta abbia effettuato un percorso personale di conoscenza, di possesso e di trasformazione di se stesso.
Se il terapeuta non ha lavorato a sufficienza sulle proprie tematiche avrà maggiori difficoltà nel suo lavoro.
La relazione umana
La formazione in psicosintesi, infatti, consiste nell’apprendimento di un metodo di lavoro ma anche di uno stile di vita.
E’ infatti necessario uno stile di vita in grado di promuovere l’umanizzazione di se stesso e degli altri.
Senza umanità manca la qualità della relazione umana, la quale non può essere sostituita da tecniche psicologiche.
Assagioli e l’amico Jung
In un passaggio di un suo libro Assagioli riporta alcune parole di Jung: “(…) lo sviluppo attuale della psicologia analitica (…) pone in primo piano la personalità del medico stesso come fattore di guarigione o di aggravamento ed esige il perfezionamento interiore del medico, l’auto-educazione dell’educatore”
E ancora: “(…) si può dire che ogni cura alquanto approfondita consiste quasi per metà in auto-esame del medico”.
Infine: “il medico non vedrà nel malato quello che non vede in se stesso, oppure ne sarà influenzato in modo esagerato”.
La psicoterapia psicosintetica
La psicoterapia consiste in un processo che ha come obiettivo la profonda trasformazione dell’individuo.
Il lavoro proposto è sulle cause delle sofferenza più che sui sintomi ad essa associate.
Nel lavoro terapeutico Assagioli promuoveva l’autonomia nel più breve tempo possibile.
La gioia come bussola
Quando siamo sulla buona strada il nostro corpo ci trasmette l’emozione della gioia.
Nella prima fase della terapia le emozioni e i sentimenti potrebbero essere affievoliti o distorti.
Il terapeuta psicosintetista svolge pertanto il ruolo di guida verso la gioia anche in mezzo a mille difficoltà.
La coazione a ripetere
Con una psicoterapia ben condotta è possibile evitare la ripetizione di vecchi copioni familiari.
In mancanza di un lavoro terapeutico spesso avviene la ripetizione della vita dei genitori e antenati.
Ripetere gli stessi schemi è frustrante e che fa dire “è più forte di me”.
Ci sono delle costanti nelle relazioni che stabilisce con gli altri?
Le persone e i luoghi cambiano, ma le esperienze si ripetono tali e quali?
Animo molteplice
Assagioli propone il lavoro sull’animo molteplice e sulle sub-personalità per poter scegliere la propria vita.
Senza la disidentificazione la nostra volontà è al servizio di forse che non conosciamo.
La volontà disidentificata ci permette di scegliere una parte della nostra vita.